Non abbiamo bisogno di sofisticate analisi sociologiche per riconoscere che la nostra società, in poche decine di anni, ha vissuto enormi cambiamenti. Purtuttavia, essendo completamente immersi nel flusso accellerato di “eventi sociali”, per riconoscere le differenze tra oggi e ieri abbiamo bisogno di concederci uno spazio e un tempo per:
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1) riposarci dalla impercepita fatica, che pur grava sul nostro benessere psico-fisico; pensiamo ai tempi e alle preoccupazioni degli impegni quotidiani del genitore in merito al lavoro, alla gestione della casa e attività dei figli; non basta mai il tempo, siamo sempre in corsa come il Bianconiglio di “Alice nel paese delle meraviglie” che con la sveglia al collo ripete come un mantra E’ tardi….E’ tardi. Perchè è tardi? Non abbiamo tempo di chiedercelo…dobbiamo correre.
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permettere alla riflessione di prevalere sull’azione.
La tecnologia dell’era moderna, rivoluzionando il concetto di tempo e di spazio, ha impresso una inumana accellerazione ai nostri stili di vita spingendoci dentro un mondo che noi…. consideriamo virtuale, e non vogliamo renderci conto che per le nuove generazioni ciò rappresenta la realtà, la vera e concreta realtà. In questa realtà, i nativi digitali, si muovono come pesci nell’acqua liberi dai controlli che i genitori non sanno e non possono attivare per imperizia nella “navigazione” e finiscono per usare questa regalata libertà per avventurarsi, senza la protezione dell’adulto, in un mondo molto fascinoso ma pieno di pericoli paurosamente reali.
Per andare avanti dovremmo fare un passo indietro, ammesso che non sia troppo tardi, restituendo ai figli la legge del genitore, legge che ha la sua manifestazione reale nei Si e nei No. Sappiamo che i no sono impegnativi, gravosi, faticosi e che il progresso e la tecnologia ci spingono a non faticare per cui è facile rassegnarci al …..così va il mondo. Pensiamoci!