La nostra storia

Nei primi anni ’80 alcuni genitori, avendo preso consapevolezza dell’uso di eroina da parte dei figli, iniziarono ad incontrarsi al fine di capire cosa fosse bene fare. Il problema iniziava ad essere grande e le risposte poche. Erano anni in cui il servizio pubblico rispondeva con la somministrazione di “morfina” che fu ben presto sostituita dal più pratico metadone. La comunità terapeutica appariva l’unica via possibile per uscire dal “tunnel” della droga. L’impegno dei genitori era quello di convincere i figli ad andare in comunità. Il senso di “vergogna” ad avere un figlio drogato era forte come era forte la preoccupazione per l’aids e per possibili conseguenze penali. La necessità di incontrarsi per condividere problemi e preoccupazioni e cercare possibili soluzioni portò, nel 1982, alla costituzione formale dell’associazione che da quel momento ebbe uno statuto, un consiglio di amministrazione, un presidente. Al primo presidente Aldo Guerrini, sono seguiti Marta Perin, Grazia Biagioli, Lino Signori e Alfonso Brogi. Scopo principale dell’Associazione era quello di fornire un supporto ai genitori che volevano aiutare i figli ad uscire dal dramma della droga. Per qualche anno la risposta era rappresentata da invii nelle comunità terapeutiche presenti in Toscana, ma poi emerse la necessità di dar vita ad una struttura che fosse presente sul territorio. Dopo qualche anno di impegno, con il sostegno del Comune, della Provincia di Grosseto e della AUSL, prese vita il Centro Terapeutico Riabilitativo di Vallerotana.

Nel novembre del 1989 e dopo alcuni anni di preparazione si attiva un programma di recupero in un piccolo casolare, ristrutturato con finanziamenti regionali. L’Associazione Ge.Vo.Con.T. ha finalmente il suo strumento operativo. Il primo programma attivato è diurno, questo significa che i ragazzi partono con i due operatori, la mattina, dalla sede dell’associazione e vi fanno ritorno la sera utilizzando un pulmino messo a disposizione dalla AUSL. La natura del programma prevede un forte coinvolgimento dei familiari, dovendo, i ragazzi, trascorrere una buona parte della giornata presso le proprie abitazioni. Molto presto si rende però necessario attrezzare la struttura per una accoglienza anche notturna e quindi si avviano i programmi residenziali. L’Associazione ottiene l’iscrizione all’Albo degli Enti Ausiliari e quindi il C.T.R. Vallerotana diventa una Comunità Terapeutica residenziale.